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Messaggio Da libero pensatore Gio Giu 25, 2009 6:47 pm

Ricevo da un amico questa email dal contenuto allertante! Mi preoccuperebbe molto se rispondesse a verità! Voi cosa ne pensate? Avete conferme o smentite?
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OSCURAMENTO INTERNET
(Passato l'emendamento D'Alia)

L'attacco finale alla democrazia è iniziato! Berlusconi e i suoi
sferrano il colpo definitivo alla libertà della rete internet per
metterla sotto controllo.

Ieri nel voto finale al Senato che ha approvato il cosiddetto pacchetto
sicurezza (disegno di legge 733), tra gli altri provvedimenti scellerati
come l'obbligo di denuncia per i medici dei pazienti che sono immigrati
clandestini e la schedatura dei sentatetto, con un emendamento del
senatore Gianpiero D'Alia (UDC), è stato
introdotto l'articolo 50-bis, "Repressione di attività di apologia o
istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet". Il testo la
prossima settimana approderà alla Camera. E nel testo approdato alla
Camera l'articolo è diventato il nr. 60. Anche se il senatore Gianpiero
D'Alia (UDC) non fa parte della maggioranza al Governo, questo la dice
lunga sulla trasversalità del disegno liberticida della "Casta" che non
vuole scollarsi dal potere.
In pratica se un qualunque cittadino che magari scrive un blog dovesse
invitare a disobbedire a una legge che ritiene ingiusta, i provider
dovranno bloccarlo.
Questo provvedimento può obbligare i provider a oscurare un sito ovunque
si trovi, anche se all'estero. Il Ministro dell'interno, in seguito a
comunicazione dell'autorità giudiziaria, può disporre con proprio
decreto l'interruzione della attività del blogger, ordinando ai
fornitori di connettività alla rete internet di utilizzare gli appositi
strumenti di filtraggio necessari a tal fine. L'attività di filtraggio
imposta dovrebbe avvenire entro il termine di 24 ore. La violazione di
tale obbligo comporta una sanzione amministrativa pecuniaria da euro
50.000 a euro 250.000 per i provider e il carcere per i blogger da 1 a 5
anni per l'istigazione a delinquere e per l'apologia di reato, da 6 mesi
a 5 anni per l'istigazione alla disobbedienza delle leggi di ordine
pubblico o all'odio fra le classi sociali. Immaginate come potrebbero
essere ripuliti i motori di ricerca da tutti i link scomodi per la Casta
con questa legge? Si stanno dotando delle armi per bloccare in Italia
Facebook, Youtube, il blog di Beppe Grillo e tutta l'informazione libera
che viaggia in rete e che nel nostro Paese è ormai l'unica fonte
informativa non censurata. Vi ricordo che il nostro è l'unico Paese al
mondo, dove una media company, Mediaset, ha chiesto 500 milioni di
risarcimento a YouTube. Vi rendete onto? Quindi il Governo interviene
per l'ennesima volta, in una materia che vede un'impresa del presidente
del Consiglio in conflitto giudiziario e d'interessi. Dopo la proposta
di legge Cassinelli e l'istituzione di una commissione contro la
pirateria digitale e multimediale che tra poco meno di 60 giorni dovrà
presentare al Parlamento un testo di legge su questa materia, questo
emendamento al "pacchetto sicurezza" di fatto rende esplicito il
progetto del Governo di "normalizzare" il fenomeno che intorno ad
internet sta facendo crescere un sistema di relazioni e informazioni
sempre più capillari che non si riesce a dominare.

Obama ha vinto le elezioni grazie ad internet? Chi non può farlo pensa
bene di censurarlo e di far diventare
l'Italia come la Cina e la Birmania.

Oggi gli unici media che hanno fatto rimbalzare questa notizia sono
stati Beppe Grillo dalle colonne del suo blog e la rivista specializzata
Punto Informatico.

23 giugno 2009

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Messaggio Da pietro giorgio zoppellaro Mer Nov 04, 2009 1:20 pm

Gli internauti britannici che reiterino il prelievo illegale da Internet di materiale protetto da diritto d'autore potranno essere scollegati dalla Rete, lo ha annunciato il ministro per le Attività produttive, Peter Mandelson. Il provvedimento dovrebbe ricalcare la recente legge francese. Il ministro ha chiarito che la misura sarà però l'ultima alternativa, e scatterà solo dopo che il "pirata" abbia ricevuto due avvertimenti. "Non penso che ci saranno sospensioni massicce del servizio. Le persone riceveranno due notifiche e se s'arriva al punto di scollegarle dalla rete, avranno l'opportunità di fare ricorso".

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Messaggio Da pietro giorgio zoppellaro Mer Dic 09, 2009 10:45 am

Google ha messo a punto un dispositivo che consentira' agli editori di obbligare chi clicchera' sulle notizie ad identificarsi e a pagare chi ne consulta piu' di cinque al giorno. Un risposta al pressing di vari editori nei confronti dell'azienda di Mountain View.

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Messaggio Da pietro giorgio zoppellaro Ven Dic 11, 2009 4:10 pm

La Germania potrebbe essere il primo paese europeo ad imporre una tassa sul web. Chiunque decida di connettersi alla rete con computer, telefono o qualsiasi altro device potrebbe pagare un canone.
E’ questa la proposta dei cristiano-conservatori (Cdu-Csu) della cancelliera Angela Merkel. La tassa dovrebbe essere unica, indipendentemente che l’uso sia limitato al singolo utente dal nucleo familiare.

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Messaggio Da pietro giorgio zoppellaro Mer Dic 16, 2009 10:44 am

Fonte ADUC
Dare ai consumatori un'offerta di prodotti audiovideo legale, alternativa alla pirateria, concertata con le compagnie telefoniche ma anche con tutti gli operatori del settore. E' questo l'obiettivo per il 2010 della Societa' italiana autori ed editori (Siae) in tema di rispetto di diritti d'autore nell'era di Internet e delle multipiattaforme.
'Stiamo dialogando con le compagnie telefoniche per inserire con un extra all'interno del canone, il pagamento della fruizione dei prodotti audiovisivi - ha detto Virginia Filippi, consulente multimediale della Siae, in un incontro organizzato dall'Anart (l'associazione nazionale degli autori teatrali e tv) a cui erano presenti anche rappresentanti di Rai e Mediaset -.
Bisogna iniziare a cambiare le abitudini del consumatore, come e' stato fatto per il settore delle scommesse clandestine: da quando sono state legalizzate il gettito erariale ha superato quello dell'Iva'.

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Messaggio Da pietro giorgio zoppellaro Mer Feb 03, 2010 10:17 am

da ADUC

La Commissione europea e l'autorità per le garanzie nelle comunicazioni esprimono dubbi sul decreto legislativo del vice ministro allo Sviluppo Paolo Romani che rende i fornitori di servizi su Internet responsabili dei contenuti trasmessi dagli utenti. Una vera e propria mannaia sulla libertà di informazione e di espressione, perché sarebbe pressoché impossibile evitare sanzioni se non impedendo agli utenti di inserire i propri commenti e contenuti online.
Lo riferiscono a Reuters fonti comunitarie mentre prosegue l'esame nelle commissioni di Camera e Senato del provvedimento, che dovrà poi tornare a Palazzo Chigi per il via libera definitivo.

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Messaggio Da pietro giorgio zoppellaro Mer Feb 10, 2010 10:53 am

da ADUC
E' un parere unitario quello delle opposizioni alla Camera e al Senato, e contrario al decreto Romani che recepisce la direttiva Ue sulla Tv senza frontiere.
Il parere, firmato per il Pd da Paolo Gentiloni, Michele Meta e altri deputati, porta anche le firme David Favia, Idv, Enzo Carra e Roberto Rao, Udc. "Le nostre obiezioni al decreto, numerose e consistenti, sono incluse nel parere di minoranza che abbiamo messo a punto insieme con Pd e Udc", dichiarano in una nota Antonio Borghesi, vice capogruppo Idv alla Camera, e lo stesso Favia. "Il parere raccoglie le nostre obiezioni", osserva Rao.
Nel testo, lo stesso al Senato e sottoscritto anche lí da Idv e Udc, si chiede lo stralcio delle norme su Internet e di lasciare invariate quelle esistenti sulle quote di produzione e investimento nelle opere comunitarie e sui diritti residuali.
La maggioranza, intanto, è al lavoro sul testo del proprio parere, che sarà favorevole al decreto ma con diverse condizioni.
Partendo dalla disponibilità del Governo, si chiederà di precisare meglio le disposizioni su internet (soprattutto sulla responsabilità editoriale per i siti con video on demand, e sulla autorizzazione amministrativa) e, con ogni probabilità, di lasciare invariate le norme sulle quote di produzione (10 per cento per i privati, 20 per cento per la Rai) e di investimento (10% dei ricavi per i privati, 15 per cento per la Rai, queste ultime previste anche nel contratto di servizio). Da vedere le richieste sui diritti residuali, dopo che ieri il vice ministro Romani si era detto disponibile ad un passo indietro (ora la materia è oggetto di un regolamento Agcom), ma con modalità da definire.
A livello procedurale, il provvedimento ha ricevuto il via libera delle Commissioni competenti di Camera e Senato. Ora la palla passa nuovamente nelle mani di Romani che si è impegnato a modificare il decreto tenendo conto dei rilievi delle commissioni.

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Messaggio Da pietro giorgio zoppellaro Ven Feb 26, 2010 4:03 pm

dal corriere.it
NEW YORK - L'Italia è, tra i paesi europei, uno di quelli che preme di più per regolamentare internet: lo scrive giovedì il New York Times, dedicando un articolo in prima pagina alla vicenda dei tre responsabili di Google condannati per il video sul disabile. La corrispondente in Italia del Nyt, Rachel Donadio, ricorda che tra le accuse mosse al governo di Silvio Berlusconi c'è quella di volere ostacolare il web per proteggere le televisioni.

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Messaggio Da pietro giorgio zoppellaro Mar Mar 02, 2010 5:05 pm

Ora potete navigare su Internet durante l'orario di lavoro purché lo facciate in maniera "oculata". E se l'azienda vi "demansiona" mettendovi a fare qualcosa di poco qualificato per la vostra posizione potete chiedere un buon risarcimento. Lo stabilisce la Corte di Cassazione con due recenti sentenze che dicono la parola definitiva su altrettanti aspetti critici del mondo del lavoro: il controllo del web e il mobbing.

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Messaggio Da pietro giorgio zoppellaro Ven Mar 26, 2010 8:34 pm

Festa 'pirata' per la liberta' di Internet sabato 20 marzo a Roma, al teatro Capranica a due passi da Montecitorio. "Tutte le gioie della libera rete", e' lo slogan del secondo appuntamento italiano promosso dall'associazione Partito pirata in Italia e da un vasto fronte di organizzazioni di consumatori (tra cui Aduc), per la difesa degli utenti della rete e la diffusione del software libero, ma anche di realta' politiche bipartisan, come la radicale Agora' digitale e Libertiamo, guidata dal deputato del Pdl, Benedetto Della Vedova

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Messaggio Da pietro giorgio zoppellaro Mar Apr 13, 2010 4:50 pm

Non si può dire che sia nata con un nome fortunato. D'altronde come poteva esserlo trattandosi di una tassa in piena regola? Ma "equo compenso" per un prelievo forzato all'acquisto di ogni pc, cellulare, lettore dvd, o qualsiasi altro dispositivo dotato di memoria, in effetti sa proprio di beffa. Tanto più che il compenso "equo" è quello per un servizio che in molti casi non viene utilizzato.

La tassa in questione è quella entrata in vigore il 23 marzo scorso per effetto del decreto Bondi. Il provvedimento firmato dal ministro dei Beni culturali Sandro Bondi prevede infatti che sul prezzo di vendita di tutti i dispositivi dotati di una memoria venga prelevata una somma a favore della Siae, l'ente che ha il compito di tutelare e retribuire il diritto d'autore. Questo prelievo rappresenta il "compenso" forfettario per il fatto che l'utente può usare quelle tecnologie per riprodurre musica o video (anche regolarmente acquistati) per uso personale (la cosiddetta "copia privata").

Presunzione di colpevolezza

Il punto è proprio questo: "può" riprodurre musica o film. Cioè non è affatto detto che chi acquista un cellulare o una chiavetta Usb lo faccia: probabilmente vuole solo telefonare o salvare i propri file. Si tratta di apparecchi che non nascono con lo scopo di riprodurre audio o video: alcuni utenti non sanno nemmeno che possono ascoltare la musica col cellulare. Eppure pagano ugualmente solo perché potrebbero farlo. E anche per i dispositivi che hanno esclusivamente quella funzione, come i lettori dvd o di mp3, il prelievo secondo la legge è giustificato dal fatto che la musica o i film riprodotti potrebbero essere "pirati". Non importa se i dvd o i file mp3 vengono regolarmente acquistati o scaricati a pagamento. Per lo Stato siamo tutti potenziali "pirati".

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Messaggio Da pietro giorgio zoppellaro Mar Apr 13, 2010 4:52 pm

Ecco alcuni importi dalla tassa:

- cellulari: 90 centesimi;
- supporti audio digitali (cd): 22 cent per ora di registrazione;
- supporti video digitali (dvd): 29 cent per ora di registrazione;
- masterizzatori: 5% sul prezzo di vendita;
- lettore Mp3 da 20 GB: 9,66 euro;
- computer con hard-disk di 250 GB: 22,54 euro.

In alcuni casi, come si vede, il prelievo può essere consistente. Ma anche nei casi di prelievi "simbolici", come per il cellulare, resta la questione "di principio". L'importo comunque non è affatto simbolico per la Siae che con questo provvedimento quadruplica gli incassi passando dai 70 milioni di euro del 2009 ai 300 milioni stimati per il 2010.

Legge alla sbarra

Per questi motivi la neonata legge è già davanti a un giudice: il 14 aprile ci sarà la prima udienza presso il Tar del Lazio, competente per le questioni di rilevanza nazionale. La causa è stata avviata da diverse associazioni di difesa dei consumatori (Altroconsumo, Cittadinanzattiva, Adiconsum, Movimento Difesa del Cittadino e Assoutenti) secondo le quali "si tratta di un provvedimento profondamente ingiusto che andrà a colpire apparecchi elettronici d'uso comune che solo alla lontana hanno a che fare con la musica e quant'altro sia tutelato dal diritto d'autore".

Il nuovo balzello è stato contestato anche dai produttori di hi-tech. Secondo l'Anie, l'associazione delle imprese elettrotecniche ed elettroniche, "una tassa il cui importo cresce proporzionalmente alla capacità di memoria degli apparecchi elettronici" rappresenta una "penalizzazione dell'innovazione" in un settore che si sforza di "offrire ai consumatori apparecchi sempre più performanti a costi di acquisto decrescenti".E' chiaro che questi costi aggiuntivi ricadranno sul consumatore. Secondo le stime di Adoc l’aumento medio dei prezzi sarà del 4%, con il rischio di una contrazione del mercato e, per paradosso, di una crescita dell’illegalità. (A.D.M.)

a virgilio economia

pietro giorgio zoppellaro

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Messaggio Da pietro giorgio zoppellaro Dom Mag 09, 2010 6:44 pm

Attenzione, APPROVATO IERI: articolo 50-bis/Repressione di attività di apologia o istigazione... COMPIUTA A MEZZO INTERNET
=109133865795029&p[]=119895408032026]Condividi Oggi alle 16.44
Condividi - Ieri alle 12.58

NESSUN TELEGIORNALE HA AVUTO IL PERMESSO DI DIFFONDERE QUESTA NOTIZIA

Ieri il Senato ha approvato il cosiddetto pacchetto sicurezza (D.d..L. 733) tra gli altri con un emendamento del senatore Gianpiero D'Alia (UDC) identificato dall'articolo 50-bis: "Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet"; la prossima settimana Il testo approderà alla Camera come articolo nr. 60.

Questo senatore NON fa neanche parte della maggioranza al Governo... il che la dice lunga sulle alleanze trasversali del disegno liberticida della Casta.

In pratica in base a questo emendamento se un qualunque cittadino dovesse invitare attraverso un blog (o un profilo su fb, o altro sulla rete) a disobbedire o a ISTIGARE (cioè.. CRITICARE..??!) contro una legge che ritiene ingiusta, i providers DOVRANNO bloccarne il blog o il sito.

Questo provvedimento può far oscurare la visibilità di un sito in Italia ovunque si trovi, anche se è all'ESTERO; basta che il Ministro dell'Interno disponga con proprio decreto l'interruzione dell'attività del blogger, ordinandone il blocco ai fornitori di connettività alla rete internet. L'attività di filtraggio imposta dovrebbe avvenire entro 24 ore; pena, per i provider, sanzioni da 50.000 a 250.000 euro.

Per i blogger è invece previsto il carcere da 1 a 5 anni oltre ad una pena ulteriore da 6 mesi a 5 anni perl'istigazione alla disobbedienza delle leggi di ordine pubblico o all'ODIO (!) fra le classi sociali.
MORALE: questa legge può ripulire immediatamente tutti i motori di ricerca da tutti i link scomodi per la Casta.

In pratica sarà possibile bloccare in Italia (come in Iran, in Birmania e in Cina) Facebook, Youtube e la rete da tutti i blog che al momento rappresentano in Italia l'unica informazione non condizionata e/o censurata.

ITALIA: l'unico Paese al mondo in cui una media company (Mediaset) ha citato YouTube per danni chiedendo 500 milioni euro di risarcimento.

Con questa legge non sarà più necessario, nulla sarà più di ostacolo anche in termini PREVENTIVI.
Dopo la proposta di legge Cassinelli e l'istituzione di una commissione contro la pirateria digitale e multimediale che tra meno di 60 giorni dovrà presenterà al Parlamento un testo di legge su questa materia, questo emendamento al "pacchetto sicurezza" di fatto rende esplicito il progetto del Governo di "normalizzare" con leggi di repressione internet e tutto il sistema di relazioni e informazioni che finora non riusciva a dominare.

Mentre negli USA Obama ha vinto le elezioni grazie ad internet, l'Italia prende a modello la Cina, la Birmania e l'Iran.
Oggi gli UNICI media che hanno fatto rimbalzare questa notizia sono stati la rivista specializzata "Punto Informatico" e il blog di Grillo.

Fatela girare il più possibile per cercare di svegliare le coscienze addormentate degli italiani perché dove non c'è libera informazione e diritto di critica la "democrazia" è un concetto VUOTO.

documentazione diffusa da
Coordinamento degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani
http://www.perlapace.it/

pietro giorgio zoppellaro

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